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martedì 28 maggio 2013

Sigarette elettroniche, per l’Aifa vanno considerate "farmaci"

Le sigarette elettroniche dovrebbero essere considerate farmaci e sottoposte alle norme previste dal d.lgs 219/2006 sui prodotti medicinali. E’ una delle indicazioni principali del “pacchetto” di raccomandazioni che l’Aifa ha diffuso stasera per ufficializzare la propria posizione in tema di “e-cigarettes”. In sostanza, si tratta di indicazioni che a loro volta sono frutto delle riflessioni condotte nei mesi scorsi dal Consiglio superiore di Sanità, impegnato sul tema in un’analisi cui ha partecipato attivamente la stessa Agenzia del farmaco.
Le indicazioni che ne risultano lasciano intravedere un mercato che al momento si preoccupa poco del rispetto delle regole. La prima raccomandazione dell’Aifa, infatti, è quella che siano definite «le quantità di nicotina» presenti nelle cartucce di ricarica: si tratta dell’unica sostanza farmacologicamente attiva tra gli ingredienti, i produttori ne garantiscono la conformità «alla Farmacopea internazionale», ma da alcuni controlli risulta il contrario. Non solo: visto che si parla di «materie prime farmacologicamente attive», l’Aifa ritiene che tali prodotti andrebbero considerati farmaci «e che anche le sigarette elettroniche dovrebbero essere regolamentate secondo la direttiva 2001/83/CE», ossia il d.lgs 219/2006.
E poi ancora: vanno stabilite «specifiche qualitative minime» per l’apparecchio, «poiché le sostanze inalate variano non solo in base al liquido inserito ma anche alla composizione del materiale plastico e alla temperatura raggiunta dal dispositivo stesso»; il liquido da utilizzare nelle sigarette elettroniche, «anche qualora privo di sostanze farmacologicamente attive», dovrebbe essere «chiaramente etichettato con riferimento al contenuto e all'esposizione durante la somministrazione», perché i prodotti formati nella combustione delle sostanze fanno ravvisare «problemi di sicurezza legati al loro uso» e comunque inducono la «falsa convinzione che si tratti di prodotti sicuri»; infine, «il messaggio ingannevole sul vantato effetto disassuefacente dall’abitudine del fumo non dovrebbe accompagnare tali prodotti se non sotto controllo medico», e si dovrebbe «informare l'opinione pubblica» sulla possibilità che tali prodotti possano «al contrario riattivare o incrementare l'abitudine al fumo e favorire l'utilizzo del dispositivo come nuova via di assunzione di sostanze da abuso».
A proposito di disassuefazione, in ogni caso, l’Aifa «ritiene che rispetto alle sigarette classiche quelle elettroniche possiedano un minor rischio per la salute», a patto però che ci sia un’adeguata regolamentazione. Invece, è da «bandire» l’impiego da parte di persone «che non hanno mai fumato o abbiano già smesso», poiché l’uso può aggravare la dipendenza da nicotina. (AS)

Fonte: Federfarma

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