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lunedì 16 aprile 2012

Le Iene: Federfarma Molise risponde piccata alla Fofi

Non è piaciuta per niente a Federfarma Molise la lettera con cui venerdì il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, era intervenuto nelle polemiche scatenate dalla puntata Tv delle Iene di due giorni prima. Nella missiva, Mandelli esprimeva all'inviata della trasmissione la solidarietà dei farmacisti e invitava l'Ordine provinciale competente a intervenire perché verificasse «sul piano disciplinare» il comportamento tenuto davanti alle telecamere dal presidente dei titolari molisani, Luigi Sauro, e da altri colleghi.
Piccata la risposta alla Fofi che ieri Federfarma regionale ha affidato a una lettera aperta firmata dall'intero direttivo. «Egregio presidente» comincia il testo «è avvilente costatare che in un contesto così volutamente provocatorio, oltre a Iene professioniste appaiano sulla scena anche sciacalli dilettanti dell'ultima ora».
La lettera, in particolare, offre un resoconto del "pressing a uomo" esercitato dalla troupe della trasmissione ai danni del presidente Sauro, inseguito prima nella farmacia e poi in casa, da cui la reazione scomposta mandata poi in onda. E ripassa in rassegna le considerazioni in base alle quali Federfarma aveva detto no alle macchinette validatrici, nate già vecchie per l'imminente arrivo della ricetta elettronica. Ne deriva così una serie di domande - volutamente polemiche - che la lettera indirizza al presidente Mandelli: «È al corrente che i farmacisti molisani sono già sottoposti a controlli sulle ricette da oltre venti anni? È al corrente che nella regione la spesa netta per la farmaceutica territoriale è inferiore di circa l'1% al budget stimato? Conosce cosa prevede il famigerato articolo 50 e quale illuminata dirigenza abbia addirittura acconsentito a sanzioni per l'errata compilazione e invio di dati da parte dei titolari? È al corrente che il fatturato medio delle farmacie molisane ammonta ormai a 300mila euro, con un utile netto del 5%? È al corrente che i farmacisti molisani sono creditori nei confronti della Regione di due anni di indennità di residenza e altri due di dpc?».
Dura la conclusione cui giunge la lettera: secondo il direttivo di Federfarma Molise, infatti, «è in atto una volontà integrata di voler distruggere un sistema che ha sempre funzionato e che per il suo valore economico attira gli appetiti di poteri forti. Chi non lo capisce non è degno di rappresentare la categoria».
Fonte: Farmacista33

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